Memorie di una stampante

2006
Stampa a getto d’inchiostro su carta A4 rilegata, leggio

Dall’errore di una comunissima stampante a getto d’inchiostro che casualmente inizia a stampare senza nessun comando nasce questa riflessione sul paradosso dell’opera d’arte.
Il lavoro è composto da segni indecifrabili che si imprimono sulle pagine scandendo ritmi precisi, esprimendo un messaggio incomprensibile; ma nella struttura esiste una regola definita, creata dalla stampante in piena libertà, con un impulso: una regola della macchina.
Un’imperfezione nell’infallibile sequenza logica della macchina avvicina il risultato della stampante all’opera d’arte.
Come se fosse possibile creare un ideale parallelo tra la scrittura in versi di un uomo e il delirio di una normale stampante a getto d’inchiostro.

This reflection on the paradox of the work of art originates in an error made by a very common inkjet printer, that accidentally starts printing without any command. The work is composed of indecipherable signs chat are imprinted on the pages following precise rhythms, expressing an incomprehensible message; but in this structure there is a distinct rule created by the printer in complete freedom, with an impulse: a rule of the machine.
An imperfection in the infallible logical sequence of the machine brings the result of the printer close to a work of art.
As if it were possible to create an ideal parallel between the verses written by a man and the delirium of a common inkjet printer.